Civilmente

Torino, mercoledì 7 novembre 2012, Cineteatro Baretti, ore 21.00

 

Nell’ambito della terza edizione di CivilMente – rassegna sulla responsabilità civile e l’imprenditorialità sociale, che si svolge a Torino dal 5 al 13 novembre 2012 e focalizza, quest’anno, l’attenzione su “Persone, tempi e luoghi dell’abitare”, il CNC – Centro Nazionale del Cortometraggio propone, mercoledì 7 novembre 2012, alle ore 21, al CineTeatro Baretti, una selezione di cortometraggi d’autore a tema. Attraversando epoche, ambientazioni, generi e stili, i sette film brevi  in proiezione indagano il rapporto tra l’uomo e la casa, la comunità, la città e il territorio circostanti, trasformando in pochi minuti figure, paesaggi, mondi, sogni, vite intere e raccontando l’abitare come un insieme di “dove” e di “con chi”.

La selezione spazia tra luoghi aperti e chiusi, tra microcosmi e macrocosmi: il Po del 1943 “scoperto” da Michelangelo Antonioni, i claustrofobici ambienti quotidiani che ci intrappolano come scatole disegnati da Bruno Bozzetto, il casolare di campagna, teatro di un incontro – orchestrato da Fabrizio Bentivoglio in veste di regista – tra due “famiglie”,  e due culture, molto diverse, l’Italia vista da Benoit Felici come paese di moderne rovine, modellato dall’architettura dell’incompiuto; poi, oltrepassando i confini nazionali, le città europee riflesse negli “intervalli” di  Cocito & Pastoregli appartamenti occupati a suon di musica da anarchiche band-gang filmati da Ola Simonsson e Johannes Stjärne Nilsson, le megalopoli “logate” di H5, dove ogni luogo (o meglio, non-luogo) è un marchio o un’immagine pubblicitaria.

CivilMente è ideato e realizzato da Osservatorio sull’economia civile della Camera di commercio di Torino, Associazione Baretti, Kairòs – consorzio di cooperative sociali, Confcooperative Torino, Legacoop Piemonte, Corso di laurea in Educazione Professionale dell’Università di Torino.

Gente del Po
regia e soggetto: Michelangelo Antonioni. fotografia: Piero Portalupi. musiche: Mario Labroca. montaggio: Carlo Alberto Chiesa. produzione: Artisti Associati per la ICET, Milano. origine: Italia, 1943. durata: 9’.
Il Po e la vita della gente che lavora sul fiume “scoperti” da Antonioni.

Una vita in scatola
regia: Bruno Bozzetto. animazione: Guido Manuli. musica: Franco Godi. origine: Italia, 1967. durata: 6’
La scuola, la casa, la fabbrica, l’università, la chiesa, in fondo, non sono altro che scatole destinate a intrappolarci senza via d’uscita. Bozzetto con disarmante semplicità riesce a comprimere l’intero ciclo della vita in soli sei minuti, mostrandoci come sia facile dimenticare il reale significato della vita.

Intervalli europei
regia, fotografia: Cocito & Pastore. montaggio: Massimo Moretto, Sergio Gastaldi. paintbox: Sara Persenda. musiche: Andrea Costa, Mauro Tavella. produzione: Legovideo. origine: Italia, 1989/92. durata: 6’ cad.
Reinterpretando problematicamente l’intervallo RAI, Cocito e Pastore realizzano dieci microdocumentari girati in altrettante città europee.

 

Tìpota
regia: Fabrizio Bentivoglio. sceneggiatura: F. Bentivoglio con la collaborazione di Peppe Servillo. fotografia: Luca Bigazzi. scenografia: Mario Rossetti. montaggio: Cecilia Zanuso. musica: Mario Tronco, eseguita da Piccola Orchestra Avion Travel. interpreti: Peppe Servillo, Mimì Ciaramella, Fausto Mesolella, Fabrizio Bentivoglio, Valeria Golino. produzione: Dario De Luca per Tipota Movie Co. in associazione con Studio Universal. origine: Italia, 1999. durata: 30’
Nastro d’argento 2000 al miglior cortometraggio
Una famiglia in fuga. Una valigia che scivola via. Una puerpera sul punto di partorire. La ricerca di un rifugio per la notte e l’arrivo di alcuni misteriosi individui. In un’atmosfera sospesa tra sogno e realtà, Tìpota racconta un incontro magico e inaspettato tra due “famiglie” molto diverse tra loro.

 

Music for one apartment and six drummers
regia: Ola Simonsson, Johannes Stjärne Nilsson. produzione: Johannes Stjärne Nilsson per Kostr-Film. origine: Svezia, 2001. durata: 10’
Sei batteristi partecipano ad un ben pianificato «attacco musicale». Non appena un’anziana coppia esce dal proprio appartamento i sei musicisti lo occupano e, con semplici oggetti, improvvisano un concerto in quattro movimenti: Cucina, Camera da letto, Bagno e Salone.

 

Unfinished Italy
regia: Benoit Felici. fotografia: Bastian Esser. montaggio: Milena Holzknecht. suono: Philipp Grieß. con: Damiano Nasselli, Josè Corbello, Andrea Masu, Roberto Festa, Matteo Erenbourg, Salvatore Camerata, Michele Camerata, Alessandro Mustacchio, Marco Dandrea, Carmelo Caruso. produttori: Heidi Gronauer, Lorenzo Paccagnella. produzione: ZeLIG in partnership con Bayerischer Rundfunk. origine: Italia, 2010. durata: 33 min.
Un viaggio alla scoperta delle rovine moderne d’Italia: l’architettura dell’incompiuto. Costruzioni sospese tra la perfezione e il nulla, interrotte a metà della loro costruzione, rese rovine ancora prima di un loro qualsiasi utilizzo, ma capaci di modellare con forza il paesaggio. Stadi senza spettatori, ospedali senza pazienti, teatri che da 50 anni aspettano ancora la loro première. Un’indagine sul potenziale valore delle opere non finite, sulla capacità degli italiani – e dei siciliani – di trasformarle e adattarle ai loro bisogni quotidiani,  simboli di un’epoca insicura, strutture paradossali che diventano fonte di creatività.

 

Logorama
regia: H5 (François Alaux, Ludovic Houplain, Hervé de Crecy). origine: Francia, 2009. durata: 16’
Prix Kodak al Festival di Cannes 2009; Oscar 2010: Academy Award per il miglior cortometraggio animato
Spettacolari inseguimenti di auto, rapine, sequestri, animali selvaggi in giro per la città. Tutto avviene in un mondo in cui ogni cosa è un’immagine o un marchio pubblicitario.

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