Corti d’Autore 1 – Italia Oggi

26 settembre | ore 20.30 |Cinema Massimo | Via Verdi, 18 – Torino
ingresso: 3 euro

In occasione di Torino Spiritualità, il Centro del Corto dedica il primo appuntamento di Corti d’autore a uno sguardo sull’Italia contemporanea, coerente con il tema proposto dalla manifestazione: l’impasto umano.

Il filone realista è quanto di più presente nel DNA del cinema italiano, che anche attraverso i cortometraggi analizza la realtà con un taglio critico, a volte rigorosamente documentario, a volte caricaturale. Quattro film provenienti dai principali festival italiani, con quattro differenti approcci ai problemi dell’Italia di oggi, luogo di prevaricazioni e disuguaglianze più o meno visibili.

 

Programma:

Thriller, di Giuseppe Marco Albano (2014 16’) – Premio David di Donatello 2015 al miglior cortometraggio

Michele ha un sogno: ballare in televisione come Michael Jackson, il suo idolo. Il giorno del provino però, a Taranto c’è la mobilitazione per la chiusura della fabbrica in cui lavora suo padre. Michele ha un’idea…

La paralisi, di Gianno Costantino (2014, 26’)

Aldo è un 65enne ancora vitale, ama divertirsi ed ha trovato anche una nuova fiamma. Ma sua figlia Susanna e suo marito, entrambi senza lavoro, gli hanno chiesto di fingersi gravemente malato per ottenere i soldi della pensione di invalidità. Aldo dovrà imparare a stare immobile fingendo di avere una paralisi totale in attesa della commissione medica. Ma a causa di questa truffa rischiano di perdere molto di più.

Destination de Dieu, di Andrea Gadaleta Caldarola (2014, 21’)

Vicino Rignano Garganico, fra i campi della Capitanata, sorge il Ghetto, una baraccopoli abitata esclusivamente da africani. Alcuni suoi abitanti hanno deciso di raccontarsi e di partecipare alla produzione di un documento audiovisivo, “destination de dieu”.

Canile, di Massimiliano D’Agostino, Gaspare Russo (2015, 16’)

La dottoressa Guerra, funzionario del Ministero del Lavoro, e il suo assistente, si recano in un canile cittadino per un controllo di routine. Gioda, il guardiano del posto, li accompagna tra le gabbie che non ospitano animali ma uomini. La dottoressa sembra all’inizio indifferente e distaccata, ma degli eventi inaspettati cambieranno completamente il registro della sua visita mettendo in discussione le sue convinzioni.