Corti d’Autore 9

Venerdì 23 maggio 2014, ore 20.30
Cinema Massimo 3 (via Verdi, 18 – Torino)

CORTI DA CANNES 

Una selezione di corti mai distribuiti in Italia, realizzati tra il 2000 e il 2007
e presentati nella “vetrina” della Quinzaine des Réalisateurs,
la storica sezione parallela del Festival sulla Croisette, da sempre spazio privilegiato per la scoperta di nuovi autori e la celebrazione di quelli affermati:
cinque titoli firmati da registi molto diversi tra loro, ma che, ciascuno a suo modo,
si avventurano in una sorta di viaggio nella solitudine contemporanea

 

Tarrafal di Pedro Costa (Portogallo 2007, 16‘)
Pellegrinaggio sull’isola di Santiago, nell’arcipelago di Capo Verde, dove nel 1936 il governo di Salazar aveva istituito per i prigionieri politici “il campo della morte lenta”, in funzione poi per quasi 40 anni. Un episodio del film collettivo State of the World

 

Luminous People di Apichatpong Weerasethakul (Portogallo 2007, 16 ‘)
Altro episodio del film collettivo State of the World, con cui il regista thailandese de Lo zio Boonmee, vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes 2010, racconta la vita e la morte seguendo un funerale buddhista sul fiume Mekong

 

The Heart of the World di Guy Maddin (Canada 2000, 6’)
Un’affollata storia d’amore in un microscopico capolavoro muto,
omaggio-parodia che mescola Ejzenštejn e Pudovkin, horror d’antan e vecchio cinema di propaganda  «Uno dei migliori film dell’anno, indipendentemente dalla lunghezza»

 

China, China di João Pedro Rodrigues e João Rui Guerra da Mata (Portogallo 2007, 20’)
Il primo lavoro a quattro mani dei due autori oggi coppia fissa del cinema portoghese.
Le gesta di Martim Moniz raccontate sui muri della metro di Lisbona e il quartiere intitolato al cavaliere-eroe della guerra contro i Mori, oggi interamente popolato di immigrati, fanno da sfondo al ritratto di una giovane cinese

 

Majorettes di Lola Doillon (Francia 2005, 16’)
Cortometraggio in tre parti su adolescenti e majorette firmata da una regista figlia d’arte e di preludio al successivo lungometraggio d’esordio, Et toi t’es sur qui?